La vera condizione delle donne afghane racconta invece una storia diversa, condizione che può sinteticamente riassumersi in 12 punti: l’aspettativa di vita media è di 44 anni; il tasso di m
ortalità durante il parto è elevato (1 600 per 100 000 parti); soltanto il 14 per cento di tutte le donne al di sopra dei 15 anni è in grado di leggere; le donne vivono in una condizione di inferiorità perché sono proprietà degli uomini; sono frequenti e crescenti le minacce e le intimidazioni delle donne che rivestono ruoli pubblici, fino all’assassinio; non è garanti
ta pressoché alcuna protezione ...[+++] delle organizzazioni per le donne afghane da parte delle autorità locali o delle truppe straniere contro attacchi mirati; spetta alla famiglia essenzialmente decidere se le giovani possono essere istruite; gli attacchi alle scuole femminili sono persistenti, per esempio nel novembre 2008 otto alunne e quattro insegnanti di sesso femminile sono state sfigurate a Kandahar da un talebano che ha spruzzato acido sul loro volto; prosegue la minaccia di violenza sessuale al di fuori del matrimonio e al suo interno; all’incirca il 57 per cento di tutte le giovani si sposa prima di aver compiuto 16 anni; i reati commessi ai danni delle donne sono raramente denunciati per paura di azioni di rappresaglia da parte della famiglia, della tribù, degli autori o addirittura della polizia; frequenti sono i casi di automutilazione e persino suicidio di donne afghane a causa della loro situazione senza speranza.The real position of the women of Afghanistan tells a different story, however. In summary, the position of Afghan women can, roughly speaking, be outlined in 12 brief points, namely an average life expectancy of 44; a high death rate during childbirth (1 600 per 100 000 childbirths); only 14% of all women over the age of 15 can read; a low status, because women are owned by men; a frequent and increasing number of threats and intimidation of women in public roles, including
murder; hardly any protection of Afghan women’s organisations from the local authorities or foreign troops against targeted attacks; it is the family that deci
...[+++]des, in the main, whether girls can be educated; persistent attacks on girls’ schools – for example, in November 2008, eight schoolgirls and four women lecturers were mutilated in the town of Kandahar by the Taliban spraying acid in their faces; the continued threat of sexual violence in and outside of marriage; approximately 57% of all girls are married off before their 16th birthday; crimes committed against women are hardly reported for fear of retaliatory action by the family, tribe, perpetrators or even by the police; and self-mutilation, and even suicide, by Afghan women on account of their hopeless situations.