Le Fiandre reputano che, in un simile contesto, l’espressione “minoranza nazionale” possa riferirsi esclusivamente a una minoranza insediatasi da secoli
in una determinata regione, mentre la popolazione di lingua francese reside
nte nella periferia urbana si è trasferita in questa zona solo trent’anni fa e ha rifiutato ogni integrazione, integrazione che rappresenta invece un processo perfettamente normale e prevedibile (si veda, per esempio, la migrazione fiamminga nei territori valloni e il perfetto inserimento delle generazioni succ
...[+++]essive nei territori di lingua francese). Inoltre, grazie a concessioni in campo linguistico, la popolazione di lingua francese residente nella periferia urbana di Bruxelles gode di una tutela che, spesso, le vere minoranze non conoscono.
For Flanders, “national minority” in such a context can only refer to a minority which has been established within a certain area for centuries, whilst the French-speakers only moved to the periphery some three centuries ago and have since refused to integrate, which is to be expected in the normal course of events (compare this with the Flemish migration to Wallonia and their perfectly integrated descendants). Moreover, French-speakers living in the periphery, which boasts the language facilities, can count on protection, which is mostly unavailable to real minorities.