64. esorta i paesi che fanno
ancora ricorso alla pena di morte per lapidazione a cancellare questa pratica disumana dal proprio apparato legislativo; esorta i leader iraniani a emanare una legge che vieti in maniera inequivocabile le condanne alla lapidazione, che sono la forma più barbara di pena capitale; deplora il fatto che numerosi paesi continuino a comminare
la pena capitale ai minori responsabili di reati; esprime la propria condanna per il ricorso alla pena capitale da parte del regime iraniano, che colloca l'Iran in secon
...[+++]da posizione, alle spalle della Cina, nella classifica dei paesi con il più alto numero di esecuzioni; depreca l'aumento del numero di esecuzioni a seguito delle dimostrazioni pacifiche dopo le elezioni presidenziali in Iran del giugno 2009; esprime preoccupazione per il fatto che la Cina resta tuttora il paese con il più alto numero di esecuzioni capitali al mondo e la invita a rendere pubbliche le cifre relative alle esecuzioni compiute nel paese, onde consentire un'analisi e un dibattito trasparente sulla pena capitale; accoglie favorevolmente le azioni concrete intraprese dalle autorità bielorusse in vista della costituzione di un gruppo di lavoro per l'elaborazione di proposte sull'imposizione di una moratoria sulla pena di morte; ribadisce la propria preoccupazione per il persistente ricorso alle esecuzioni capitali in Bielorussia, l'unico paese in Europa che continua ad applicare la pena di morte e che lascia le famiglie dei giustiziati senza informazioni circa la data dell'esecuzione o del luogo di sepoltura; 64. Urges countries which still have recourse to death by stoning to abolish legislation providing for this inhuman punishment; urges the Iranian leaders to enact a law unequivocally banning stoning as a legal punishment, which is the most barbari
c form of the death penalty; condemns the fact that many countries still sentence to death and execute juvenile offenders; condemns the Iranian regime's use of the death penalty, which places Iran in second position, just after China, in the league table of countries with the highest number of executions; strongly condemns the increased number of executions following the peaceful demonstrati
...[+++]ons after presidential elections in Iran in June 2009; is concerned that China still carries out the greatest number of executions worldwide and calls on China to make its national execution figures public, so that there can be transparent analysis and debate on the death penalty; welcomes the positive action of the Belarusian authorities in setting up a Working Group to draft proposals on imposing a moratorium on the death penalty; remains concerned that executions are still carried out in Belarus, which is the only country in Europe that continues to use the death penalty, leaving the families of those executed without information on the date of the execution or where the body is buried;